martedì 13 dicembre 2011
The Falling Man (2001)
Il rivoltoso sconosciuto a Tienanmen (1989)
Qui sotto invece ho inserito anche quella di Charlie Cole che gli permise di vincere il premio World Press of the Year nel 1989.
Questo invece lo scatto di Stuart Franklin della Magnum Photos. Una inquadratura che prende un'area più vasta e che a mio vedere contestualizza maggiormente l'evolversi della vicenda, a discapito però di una minore identificazione del soggetto.
C'è infine questa quarta foto che è quella di Artur Tsang Hin Wah fotografo della Reuters. Questa foto non venne scelta dall'agenzia che nel frattempo aveva scelto un'altra immagine, quindi non venne mai pubblicata.
Tutte e quattro le foto sono state scattate dall'Hotel Beijing che si affaccia su Changan Avenue. Anni dopo venne scoperta anche un'altra foto della scena, ripresa però dal basso.
Ragazza Afgana (1984)
Luogo: Peshawar (Pakistan)
Fotografo: Steve McCurry
Avrete certamente visto anche questa fotografia. Si tratta di una bambina di 12 anni fotografata dal fotografo Steve McCurry, al tempo della guerra sovietica in Afganistan. La ragazza si trovava nel campo profughi di Peshavar.
La fotografia fu scattata usando una Nikon e la pellicola Kodacrome Color. Fu scelta come copertina del numero di Giugno 1985 della rivista National Geographic e divenne la foto più nota tra quelle della rivista. La ragazza rimase a lungo senza un nome, precisamente fino al 2002 quando una delegazione del National Geographic andò alla ricerca della vera identità della ragazza, e scoprì che si chiamava Sharbat Gula. Quella fu la prima volta in cui lei vide il suo ritratto. La fecero così incontrare con il fotografo a cui aveva dato la notorietà e che a sua volta l'aveva resa celebre, Steve McCurry appunto, che così ebbe modo di farle una nuova foto nella stessa posizione.
Bambina Vietnamita in fuga dal Napalm (1972)
Fotografo: Nick Ut
Luogo: Saigon (Vietnam)
Anche su questa foto ci sarebbe tantissimo da dire. Prima di tutto cosa rappresenta? Un gruppo di bambini vietnamiti in fuga dai bombardamenti americani in Vietnam. Siamo nel villaggio di Trang Bang a circa 40 chilometri da Saigon. Divenne il simbolo della protesta dei pacifisti contro quella guerra. Attorno a questa foto, scattata da Nick Ut, fotografio vietnamita dell'Associated Press, l'8 giugno 1972 e pubblicata sui giornali l'11 giugno si pronunciò anche il presidente Nixon.
Poi ci sarebbe da dire che si tratta di un ritaglio della foto originale, che inquadrava anche altri fotografi e cineoperatori alle spalle dei bambini. Tutti fecero però la foto da dietro mentre Ut si trovava davanti ai bambini. Il taglio non è stato fatto dal fotografo ma dai giornali. I fotografi del tempo, utilizzavano più macchine fotografiche. Questa venne scattata con una
Leica e un obbiettivo Summicron 35mm mentre l'Associated Press forniva ai propri fotografi macchine Nikon. Nick Ut scattò infatti anche diversi rullini con una Nikon. Non avevano la possibilità di rivedere la foto ma mandavano subito i rullini all'agenzia che poi li sviluppava e li dava ai giornali. Tante volte i fotografi non vedevano nemmeno la foto che era stata scelta per la pubblicazione. Nick Ut con questa foto vinse il premio Pulitzer del 1972.
Dopo lo scatto Nick Ut soccorse la bambina e la aiutò a raggiungere l'ospedale dove venne curata.
C'è anche un video della Tv britannica ITM che mostra la scena ed i soccorsi che prestarono i soldati e i giornalisti ai bambini http://www.youtube.com/watch?v=Ev2dEqrN4i0.
Concludo con la foto del fotografo assieme a Kim Puch, che oggi è una donna sposata ed è ambasciatrice di pace nel mondo.
domenica 11 dicembre 2011
I Beatles attraversano Abbey Road (1969)
Fotografo: Iain MacMillan
Luogo: Londra
Abbey Road, la via di Londra dove si affacciano gli Abbey Road Studios, nei quali i Beatles incisero per l'intera carriera. Il popolarissimo ritratto fotografico è opera di Iain MacMillan, che verso mezzogiorno dell'8 agosto 1969, in bilico su una scala in mezzo alla strada, con la sua Hasselblad professionale immortalò i Beatles che andavano avanti e indietro lungo le strisce pedonali. Delle sei pose scattate la scelta cadde sulla quinta: in primo luogo perché era l'unica in cui i quattro erano ben allineati, e poi perché, considerata la fase della loro carriera, li rappresentava in marcia da sinistra a destra, cioè come se andassero via dagli studi di registrazione della Emi – il cui ingresso si trova sul marciapiede di sinistra. Diversi elementi in questa foto contribuirono ad alimentare la leggenda della morte di Paul McCartney: Paul, terzo a seguire nella fila, è l'unico scalzo ad attraversare la strada (nel Regno Unito i morti vengono sepolti scalzi) e fuori passo; in testa al gruppo c'è John Lennon che dovrebbe rappresentare il gran sacerdote, ministro del culto, a seguire Ringo Starr completamente vestito di nero (da impresario delle onoranze funebri) e in ultimo George Harrison vestito tutto in jeans, come un becchino; la targa LMW 281F (letta 28IF) del maggiolino parcheggiato sulla sinistra indicherebbe l'età di Paul se fosse stato in vita all'epoca dell'uscita del disco.
Stewart Iain Macmillan, (20 ottobre 1938-8 maggio 2006) è stato il fotografo scozzese, celebre per aver preso la foto di copertina per strada album dei Beatles 'Abbey nel 1969. Dopo essere cresciuto in Scozia, si trasferisce a Londra per diventare un fotografo professionista. Ha usato una foto di Yoko Ono in un libro da lui pubblicato nel 1966 ed è stato invitato da Yoko per fotografare la sua mostra al Indica Gallery.
Lo presentò a John Lennon. John lo ha invitato ad essere il fotografo per la copertina di Abbey Road. Ha lavorato con il Lennons per diversi anni anche stare per un po 'nella loro casa di New York.
Aldrin cammina sulla luna (1969)
Fotografo: Neil Armstrong
Luogo: luna
Sia chiaro, ci sarebbero da scrivere pagine su questa foto... Perchè c'è la teoria complottista secondo cui l'uomo non sarebbe mai stato sulla luna. Per tutte le osservazioni che sono state riportate, le controdeduzioni. In internet ci si perde tra pagine di cose scritte. A noi basta dire che i due uomini che sono sbarcati sulla luna il 20 luglio del 1969 hanno realizzato alcune fotografie, tra cui questa che è quella divenuta più famosa e la più simbolica. Ci sono le prime orme lasciate da Buzz Aldrin che saltella, vista la poca forza di gravità presente sul suolo lunare. Sono state poste osservazioni sulla direzione dell'ombra che si vede chiaramente davanti, quindi dovrebbe essere un controluce, mentre il davanti del casco è ben illuminato. Altri dicono che le foto originali non erabo venute bene e che sono state rifatte in studio.
giovedì 8 dicembre 2011
The apple bullet (1964)
Fotografo: Harold Edgerton
Luogo: Usa
Inventore e artista, il dottor Harold Edgerton, professore al MIT (massachusett institute of technology), ha aperto la strada all'utilizzo del flash stroboscopico, stop-action fotografia e un metodo di prendere super-veloce le immagini chiamato Rapatronic.
La foto più famosa di Harold Edgerton è stata quella di un proiettile che attraversa una mela. Preso nel 1964 con durata del flash di circa un milionesimo di secondo usando uno stroboscopio appositamente costruito, è diventato una immagine molto famosa.
Il proiettile 0,30, viaggia a 2.800 piedi al secondo, trafitto a destra attraverso la mela, disintegrando la seconda completamente. Edgerton usato questa immagine nella sua conferenza del MIT, "Come forare una mela", per illustrare che l'entrata del proiettile supersonico è visivamente esplosiva come l'uscita.
Ho inserito questa, tuttavia, ci sono molte immagini di Edgertons famose: gli spruzzi di latte simili alla corona di un re, un golfista, che si gira con 100 flashate al secondo!
Le sue immagini sono state considerate oggetti di Pop Art ma lui non voleva essere un artista, voleva solo soddisfare la sua curiosità.
La National Geographic Society ha eletto Edgerton come uno dei quindici inventori più influenti del ventesimo secolo. Eppure, le sue fotografie iconiche sono esposte in prestigiosi musei e le gallerie d'arte più esclusive in tutto il mondo. Pochi artisti addestrati, per non parlare degli scienziati, hanno raggiunto un tale livello di successo artistico.
Edgerton ha riassunto il suo unico viaggio creativo e scientifico in questo modo: "L'esperienza di vedere l'invisibile mi ha fornito spunti e domande per tutta la mia vita."
Guerillero Heroico (1960)
Anno: 1960
Luogo: Cuba
Fotografo: Alberto Korda
Alberto Korda è l’autore della fotografia più famosa del mondo, simbolo del ventesimo secolo, la foto a Che Guevara dal titolo “Guerillero Heroico”. La più famosa foto del Che fu scattata nel 1960, durante una cerimonia commemorativa delle 136 vittime di un sabotaggio della CIA nordamericana. Mentre dal palco Fidel Castro teneva un lungo discorso, improvvisamente comparve dalle retrovie il Che, che Korda riuscì ad immortalare con due scatti prima che scomparisse nuovamente tra le numerose personalità presenti. Rimasta appesa sulle pareti del suo studio fino al 1967, la foto del Che fu donata all’italiano Giangiacomo Feltrinelli che la pubblicò, sia come poster nel 1967, sia come copertina per il libro Diario in Bolivia nel 1968.
venerdì 18 novembre 2011
Battaglia di Iwo Jima (1945)
Dalla immagine fotografica fu ricavato un monumento bronzeo in scala naturale, il Marine Corp War Memorial, collocato nei pressi del Cimitero Nazionale di Arlington. Il monumento è detto più semplicemente "Monumento di Iwo Jima". Il film invece è del 1949, si intitola "Iwo Jima, Deserto di fuoco" ed ha come attore professionista John Waine.
mercoledì 5 ottobre 2011
Bacio davanti all'Hotel de Ville (1950)
Luogo: Parigi (Francia)
Anche questa è una delle foto più famose della storia della fotografia. E' stata scattata da Robert Doisneau a Parigi, davanti all'Hotel de Ville che è la sede del comune di Parigi. Questo geniale fotografo ha scattato nell'immediato dopoguerra qualcosa come 350 mila fotografie per le strade di Parigi. Lui apparteneva al gruppo dei fotografi "umanisti" ovvero fotografi che cercavano di cogliere le espressioni della gente. Scrisse: "Le meraviglie della vita quotidiana sono emozionanti, nessun regista in grado di organizzare l'inaspettato che si trovano per strada". Questa che vedete riprodotta è una delle più famose. La grande capacità di Doisneau fu quella di cogliere e riprodurre nelle sue foto istanti di cui altri non si accorgevano neppure. Si scoprì in seguito che i due protagonisti erano degli attori che avevano inscenato il bacio su invito e forse su pagamento dello stesso Doisneau. Questa è un'altra foto di Doisneau che mi piace tantissimo per la sponteneità e per l'ilarità. Ci sono diverse foto, forse Doisneau aveva messo appositamente nel negozio questa immagine piuttosto scandalosa per quegli anni...
sabato 1 ottobre 2011
Dalì Atomicus (1948)
Fotografo: Philippe Halsman
Torniamo indietro di qualche anno, perchè questa foto è del 1948. Questa foto appartiene al surrealismo fotografico. E' opera di Philippe Halsman.
Ha fatto diversi ritratti a personaggi famosi. Anche lui ha fotografato Einstain e anche Alfred Hitchock, Marylin Monroe. Ma i suoi ritratti sono molto originali, così come i gatti e anche le persone saltano!!
Le sue foto concretizzano la filosofia della “jumpology” o "jump filosophy" secondo la quale l’atto stesso di saltare distraendo da tutto il resto, fa cadere la maschera che ognuno di noi indossa rivelando quello che non siamo più in grado di nascondere. Saltando la persona non riesce a controllare l'espressione facciale. Forse non è una delle foto più famose della storia ma è veramente originale.
Scambio di borraccia tra Coppi e Bartali (1952)
Anno 1952
Luogo: Francia
Fotografo: Carlo Martini
Siamo in Francia, ma il fotografo è italiano. Questa è una foto di sport, ma più che una foto è un simbolo, di fair play certo, ma anche un il simbolo di un'epoca che non ritornerà più tale. E' stata fatta da Carlo Martini durante una tappa del Tour de France del 1952. Il grande fotografo Vito Liverani dell’Agenzia Omega ci dà la sua sconvolgente verità sul mistero del "passaggio della borraccia". Liverani, grande amico di Carlo Martini, asserisce che fu praticamente una "bufala". Fu lo stesso Martini a raccontargli la verità. Tour del 1952. Dopo la vittoria di Coppi all’Alpe d’Huez, la corsa era praticamente finita, dominata dal Campionissimo. Martini, fotografo freelance, collaboratore dal 1951 della "Gazzetta" doveva cercare spunti interessanti per rifornire di foto "Sport Illustrato", la rivista settimanale della "Gazzetta". La corsa però languiva ed allora ebbe un’idea: organizzò la foto con la collaborazione di Coppi e Bartali in un momento tranquillo della corsa. Fu Martini a procurare la bottiglia e a fornirla ai due campioni-attori...
lunedì 19 settembre 2011
Einstain con la lingua fuori (1951)
Fotografo: Arthur Sasse
Luogo: Princeton
Questa foto divertente del famoso fisico, Albert Einstein, fu fatta subito dopo il banchetto del suo 72esimo compleanno quando un gruppo di fotografi e reporter gli dissero di mostrare un sorriso. Non volendone sapere di mostrare un altro sorriso ai rumorosi media, fece una linguaccia e subito dopo girò il volto. Ma inaspettatamente, il fotografo Arthur Sasse premette il pulsante di scatto nel momento giusto e fece la fotografia più influente della sua carriera.
Albert Einstein era, tuttavia, un uomo molto ironico. Gli piacque talmente che ordinò poi nove copie della foto, e ne diede una ad Howard K. Smith con il messaggio “Questo gesto vi piace, perché si rivolge a tutta l’umanità. Un civile può permettersi di fare ciò che non oserebbe un diplomatico. Il vostro fedele e riconoscente ascoltatore, A. Einstein’53 ”La foto di Einstein apparentemente futile, è invece un espressione carica di significato,
The Kiss a Time Square (1945)
Fotografo: Alfred Eisenstaedt
Luogo: New York (USA)
Questa foto è nota anche con il nome di "V–J day in Times Square"
Protagonisti un marinaio americano che bacia una giovane infermiera. Vero amore? No, sembra piuttosto che si tratti dell’entusiasmo scatenato dall’annuncio dell’allora presidente Truman che dichiarava l’arresa del Giappone e la conseguente fine della seconda guerra mondiale.
Si tratta di uno scatto originale “rubato”; il fotografo ha successivamente dichiarato di aver iniziato a scattare semplicemente perché si trovava ad essere a Time Square con una Leica tra le mani e gli era stato impossibile resistere ala tentazione
Il giovane ragazzo in preda all’euforia, sembra abbia iniziato a baciare qualunque donna gli capitasse vicino: giovane, anziana, magra, grassa, bella, brutta….. probabilmente ne aveva già baciate una decina prima di arrivare a quella che è poi stata immortalata in ben 5 foto dello stesso Eisenstaedt –> una volta terminato il bacio, pare pure che la ragazza in questione gli abbia anche tirato uno schiaffo!!!
La foto fece poi parte della rassegna, Victory, pubblicata sulla rivista “Life” una settimana dopo come inno alla pace appena raggiunta.
Sbarco in Normandia (1944)
Anno: 1944
Fotografo: Robert Capa
Luogo: Normandia (Francia)
Le versioni sono contrastanti e le leggende si sono accumulate sui fatti, comunque pare che Capa durante i primi momenti dello sbarco scattò 4 rullini 35mm da 36 pose (144 scatti), probabilmente scattò anche dei rulli da 120 (medio formato), ma il grosso dello sbarco era sul 35mm perché è rimasta memoria della sua nota dove segnalava l’importanza dei 35mm (ma altri, visto il numero di scatti salvi, accreditano l’ipotesi che gli scatti buoni venissero dal medio formato). Comunque, al di là di cosa usò per scattare, questi rulli arrivarono nella redazione di Life a Londra dove ai tempi c’era un laboratorio di sviluppo interno, tutti erano in attesa degli scatti di Capa nonostante l’evento fosse coperto da diversi fotografi, nessuno sbarcava nel cuore della battaglia fianco al fianco con i soldati esattamente nel momento dell’inizio della battaglia...; arrivati i rulli furono passati subito al laboratorio di sviluppo dove iniziarono a lavorarli e dove, prima di passare alla provinatura, li svilupparono e li misero ad asciugare nell’apposita stanza di asciugatura. La stanza pare fosse troppo calda e l’addetto allo sviluppo pare che nonostante questo chiuse la porta della stanza, quando tornò i negativi erano irrimediabilmente fusi e grigi, solo uno spezzone di undici fotogrammi, il più lontano dalla fonte di calore, era vagamente sopravvissuto, mostrando immagini comunque rovinate e confuse per via dell’errore, quelle che conosciamo tutti. Quando Life pubblicò quegli undici scatti non fece menzione dell’errore compiuto in laboratorio e scrissero che si scusavano se le immagini erano leggermente fuori fuoco ma la situazione concitata dello sbarco giustificava la qualità. Capa, che sapeva benissimo cosa e come aveva scattato, quando scrisse il diario di quelle esperienze lo intitolò proprio “leggermente fuori fuoco”.
sabato 10 settembre 2011
Death of a soldier (1936)
Anno: 1936
Fotografo: Robert Capa
Luogo: Cordova (Spagna)
L’immagine sarebbe stata scattata con una Rolleiflex, appartenuta alla compagna di Capa, la fotografa comunista tedesca Gerda Taro, morta a 27 anni nel 1937 nei pressi di Madrid (a Brunete, schiacciata durante un errore di manovra di un carro armato ‘amico’), mentre Capa fotografava esclusivamente con una Leica.
Loch Ness Monster (1934)
Anno: 1934
Fotografo: Robert
Kenneth Wilson
Luogo: Scozia
Questa foto è stata ritenuta la prova più eloquente dell’esistenza misteriosa del mostro del lago di Loch Ness. Viene anche detta “foto del chirurgo” poichè è stata scattata nel 1934, dal dott. Kenneth Wilson, medico chirurgo.
Solo nel 1994 la presunta prova fotografica fu demolita. In punto di morte Christian Sperling, figliastro del chirurgo, rivelò che il padre aveva semplicemente fotografato un modellino semigalleggiante, su incarico del cacciatore Marmaduke Wetherell. Il padre avrebbe accettato il bizzarro incarico del cacciatore che voleva ingannare il British Museum a titolo di vendetta personale, in quanto i membri del museo lo avevano in passato deriso quando aveva riferito loro di aver trovato tracce del mostro.
Hindenburg dirigible disaster (1937)
Anno: 1937
Fotografo: Murray Becker
Luogo: Lakehurst (New Jersey)
Questa è stata definita come la foto che ha distrutto una industria, quella dei dirigibili Zeppeling. E’ infatti la testimonianza di un incidente avvenuto il 6 maggio del 1937 mentre il dirigibile tedesco Hindenburg cercava di attraccare al pilone di Lukehurst. Morirono 35 delle 96 persone che si trovavano a bordo. Non fu l’unico disastro degli zeppeling, ma fu il solo documentato. Le fotografie ed il video fecero il giro del mondo e questo causò la diffidenza della gente verso questo tipo di mezzo di trasporto.
La foto di Becker venne ripresa anche nel 1969 dall’omonimo guppo inglese per la copertina del loro primo album.
Migrant mother (1843)
Anno: 1843
Fotografo: Dorothea Lange
Luogo: Stati Uniti
Migrant mother fu probabilmente quella che tutt’oggi viene considerata un’icona della storia della fotografia: il soggetto è Florence Owens Thompson, una donna di 32 anni, madre di sette figli, immortalata nei pressi di un campo di piselli in California (il titolo originale, infatti, è Destitute Pea Picker). Esiste un curioso aneddoto circa questa fotografia: nello scatto originale appare una mano in basso a destra, che però nella foto andata in diffusione di stampa è stata ritoccata. La foto fa parte di una serie di scatti.
domenica 4 settembre 2011
Lunch atop a skyscraper (1932)
Lunch atop a Skyscraper (New York Construction Workers Lunching on a Crossbeam) è una famosa fotografia ripresa nel 1932 da Charles C. Ebbets durante la costruzione dell’Edificio GE del Rockefeller Center. Il fotografo ha ritratto 11 uomini che stanno mangiando o si accingono a mangiare per il pranzo, seduti su una trave di acciaio con i piedi penzolanti decine e decine di metri sopra le strade di New York City. Ebbets ha scattato la foto il 29 settembre 1932, ed è stata pubblicata dal New York Herald Tribune nel supplemento fotografico domenicale del 2 ottobre 1932. Il Beetmann archive, detentore dei diritti di copyright non riconobbe la foto all’autore fino all’ottobre del 2003. Molti poster infatti riportano la scritta “Autore anonimo” .
Questa è invece una foto dell'edificio GE del Rockfeller Center che fra l'altro ospita la sede dell'emittente televisiva NBC.
L'incidente di Montparnasse (1895)
Ho inserito questa foto molto curiosa, è stata immagine del giorno su wikipedia il 16 gennaio 2007. Da quando l’ho vista mi è sempre rimasta impressa. Il treno, nell’entrare nella stazione di Montparnasse. Il convoglio era composto da due vagoni per bagagli e un vagone postale che si trovavano immediatamente dietro la locomotiva, a seguire otto vagoni passeggeri ed un ultimo vagone bagagli in coda treno. Il treno partì con un ritardo di nove minuti; il macchinista sarebbe voluto arrivare in orario a Monteparnasse e per questo motivo non rallentò in tempo. Il capotreno Albert Mariette azionò il freno d’emergenza Westinghouse ma esso non funzionò. Il convoglio ruppe i respingenti, attraversò la stazione, sfondò il il muro di facciata e cadde sulla fermata dei tram posta dieci metri più in basso. Tutti i vagoni passeggeri rimasero all’interno della stazione. Non vi fu alcuna vittima tra i passeggeri.
Fading Away - spegnersi (1858)
Nel 1850, guidato da Hugh Diamond, scoprì la fotografia a cui si appassionò e nel 1857 abbandonò la sua attività per aprire un laboratorio fotografico.
Si occupò del ritocco fotografico dei ritratti, a cui applicava colori o correggeva imperfezioni direttamente sul positivo. Insodisfatto della resa delle pellicole dell’epoca, utilizzò estesamente la tecnica della doppia esposizione per rendere correttamente il paesaggio. Inoltre utilizzò più negativi per comporre un’unica fotografia, come nella famosa Fading Away, dove l’immagine era composta da cinque negativi.
Fading Away è forse la foto più famosa del fotografo britannico. Si tratta di una immagine costituita mediante l’assembleamento di cinque diversi negativi. Mostra l’agonia di una ragazza sofferente di tubercolosi, circondata dalla sua famiglia. Ben visibile il grano lasciato dal collodio, che dà all’immagine l’aspetto pittorico. Morfologicamente, ci sono linee contrastanti che regolano l’armonia del quadro. Da una parte le pieghe della tenda, le figure dei familiari e le gonne tendono alla verticalità, dall’altra la finestra e la stessa protagonista tendono all’orizzontalità. Vi è uno spazio simbolico rappresentato dal cielo in tempesta che si intravede al di fuori della stanza, metafora della sofferenza dei parenti. Il risultato, trovato nell’armonia della composizione, coinvolge lo spettatore nel dolore e nel dramma, rendendolo partecipe delle emozioni dei personaggi.
The open door (1843)
Contemporaneamente a Daguerre William Fox Henry Talbot stava compiendo il suo percorso verso la scoperta della fotografia. Conobbe e collaborò con Joh Herschel (che era un astronomo e matematico e che coniò il termine fotografia).
Le ricerche di sulla luce si unirono nell’invenzione che lo rese famoso, la Calotipia oppure, derivata dal suo nome, Talbotipia. Si tratta di un procedimento fotografico che permetteva la riproduzione delle immagini con il metodo negativo/positivo. Fu presentata alla Royal Society sette mesi dopo quella di Louis Daguerre, il dagherrotipo. Questo ritardo fece perdere importanza alla calotipia, anche perché il metodo utilizzato da Talbot era più laborioso di quello presentato da Daguerre, e di qualità inferiore. Nel 1844 pubblicò il volume The Pencil of nature, contenente 24 calotipi. Ecco Talbot fu anche il primo annoverato come fotografo.
Il Dagherrotipo
Questa è un'altra foto famosa, è il primo dagherrotipo che prende il nome da Louis Daguerre (di cui vediamo una foto accanto). E' stata realizzata nel 1839. Daguerre era un pittore e scenografo teatrale. Siamo a Parigi è una finestra che si affaccia su Boulevard du Temple.
Il Boulevard era considerata all’epoca la piazza principale per la vita vera del popolo di Parigi. L’immagine non trasmette nulla di tutto questo, a causa della lunghissima posa necessaria (circa 10 minuti) le strade appaiono deserte poiché i soggetti in movimento non rimanevano impressi sulla lastra.
Tuttavia in primo piano a sinistra vi è un signore in frac, piccolo di statura che mantiene la posa per il tempo di esposizione lungo alcuni minuti, perché intento a farsi lucidare le scarpe.
I contemporanei sospettarono che Daguerre aveva assunto due persone per recitare le parti, mantenendo la posa. (qualcuno suppone anche che sia lo stesso Daguerre ad essersi messo in posa).... Vabbè in ogni caso, questa immagine è ricordata come la prima immagine fotografica dove compare un essere umano. O forse due esseri umani.
La fotografia venne scattata nel 1839 da Daguerre fuori dalla finestra del suo appartamento al numero 5 di Rue des Marais, strada che scomparve dopo gli sventramenti del piano urbanistico del barone Haussmann. Questa storica immagine era conservata nel Museo Nazionale di Monaco fino a quando, nel corso della seconda guerra mondiale, andò completamente distrutto.
lunedì 29 agosto 2011
la prima foto
A Chalon-sur-Saône suo paese natale è stato costruito questo monumento che lo ricorda.